L’interesse verso il peperoncino (Capsicum annuum) permane vivo tra le attività di ricerca del centro CRISEA, come testimoniato dalla recente pubblicazione dal titolo “Uncovering Novel Capsaicin Inhibitory Activity towards Human Carbonic Anhydrase Isoforms IX and XII by Combining In Silico and In Vitro Studies” sulla rivista Antioxidants, edito da MDPI.
In collaborazione con i gruppi di ricerca dell’Università degli Studi di Firenze e dell’Università della Calabria, l’attenzione è stata rivolta ai bioattivi contenuti nel peperoncino, chiamati capsaicinoidi, i quali presentano proprietà poli-farmacologiche. Tra essi, la capsaicina (trans-8-metil-N-vanillil-6-nonenamide) è la più studiata e riportata in vari contributi scientifici per i suoi effetti benefici, spesso legati a meccanismi d’azione non correlati all’attivazione del recettore potenziale transitorio vanilloide 1 (TRPV1). In questo studio, presentiamo l’applicazione di metodi in silico per valutare l’attività inibitoria della capsaicina nei confronti delle anidrasi carboniche IX e XII (hCA IX e XII) espresse dall’uomo, le quali sono associate a patologie tumorali. I saggi in vitro hanno confermato l’attività inibitoria della capsaicina nei confronti delle isoforme di CA tumorali più rilevanti. In particolare, le CA IX e XII hanno mostrato un valore KI sperimentale di 0,28 μM e 0,064 μM, rispettivamente. Successivamente, è stato utilizzato un modello A549 di tumore polmonare, tipicamente caratterizzato da un’elevata espressione delle hCA IX e XII, per testare gli effetti inibitori della capsaicina in vitro sia in condizioni di normossia che di ipossia. Inoltre, positivo è risultato esser del saggio di migrazione, alla concentrazione di 10 µM di capsaicina, capace di inibire la migrazione delle cellule nel modello A549.
Antioxidants (Basel). 2023 May 18;12(5):1115. doi: 10.3390/antiox12051115.
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